Ri- pensate il Sartoriale!
-ITA-
Le ultime collezioni primaverili hanno ripensato
la stranezza e l'ambiguità di vivere e fare progetti in tempo di pandemia.
E poi arriviamo ad oggi: la
curiosa domanda su cosa sia giusto indossare quando invece (finalmente) si può nuovamente uscire,
in un mondo che però è cambiato.
In passato, molti designer hanno pensato le loro creazioni di sartoria concentrandosi soprattutto sulle donne che lavoravano in ufficio: ebbene, quello scenario è ormai praticamente un ricordo.
Con i modelli ibridi
emergenti, e forse permanenti, di lavoro a distanza, l'idea di un codice di
abbigliamento fisso e appropriato per la città si sta dissolvendo con la stessa
rapidità con cui gli uffici stanno passando di moda.
Queste collezioni infatti sono
più giocose, più flessibili, rappresentano proprio un nuovo inizio.
La sottile transizione è in parte
basata sulla traduzione e sull'aggiornamento dell'abituale divisa da lavoro da
casa che prevede fondamentalmente felpe, tute e magliette.
Usando i tessuti da sartoria dell'abbigliamento
maschile britannico, ad es., molti designer hanno tagliato gonne e abiti con profondi tagli
a U per rivelare una gamba oppure hanno trasformato alcuni dei caratteristici
pantaloni da "nonno" in bermuda.
oppure una maglietta diventa una
t-shirt di cotone con i ricami.
La riconfigurazione del tailleur pantalone ha invece operato
su linee più casual e rilassate, ad es., attraverso le sfrangiature decorative nelle cuciture, un
dettaglio ripreso anche nei pantaloni in pelle.
È la stessa donna che intende
vestire di nuovo look sartoriali, ma con priorità e desideri diversi mentre attende con impazienza le vacanze. Si spera, con tanto di viaggi, ovviamente non di lavoro,
inclusi.
-ENG-
Many spring
collections were all about the weirdness and ambiguity of living—and
designing—in a pandemic.
And then: the curious question of what feels right to
wear when going out into a changed world.
In before-times, many designers focussed their presentations on tailoring for working women’s lives. Well, that scenario’s pretty much a thing of the past
—and what with emerging, and perhaps permanent, hybrid patterns of remote
working, the notion of any fixed city-appropriate dress code is being disbanded
as fast as city office space is going out of fashion.
But these
collections are more playful, more
flexible, a fresh start.
The subtle transition was partly based on translating
and upgrading the habitual working at-home uniform of band T-shirts and hoodies.
Still using her menswear tailoring fabrics from British mills, designers cut
skirts and dresses with a deep u-shaped slash to reveal one leg, or turned some
the signature “grandpa” trousers into Bermuda shorts.
The band T-shirt idea
became cotton tees fronted with embroideries.
The
reconfiguration of the pant suit operated on more casual, relaxed lines, for ex. with
decorative fraying in the seams—a detail also echoed in fringed leather trousers.
It’s the same woman she’s aiming to dress—but with different priorities and
longings as she looks forward to next holidays. Hopefully, with some strictly
non-business travel included.
THE TIERED SKIRT
CHLOE' |
RED VALENTINO |
HERMES |
GUCCI |
THE TAILORED BERMUDA
GUCCI |
MIU MIU |
GUCCI |
ADIDAS |
DOLCE & GABBANA |
MARC BY MARC JACOBS |
THE CULOTTE PANTS
GUCCI |
CHARLOTTE OLYMPIA |
MICHAEL KORS |
THE TAILORED SHIRT
CHANEL |
DOLCE & GABBANA |
CHANEL |
REDVALETINO |
MIU MIU |
ALBERTA FERRETTI |
MARC BY MARC JACOBS |
Voglio tutto, specialmente il look con bermuda, orecchini con uccelli, blazer e scarpa da ginnastica...ma anche il resto bellissimo. Mi piacciono pure i tacchi, peccato non saperci camminare!!!
RispondiEliminaAdoro le righe...bellissima ispirazione.
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